martedì 29 dicembre 2009

Roma andata e ritorno

Il soggiorno romano è volato senza nemmeno farsi sentire...le rogne sono arrivate ben prima dell'Eurostar a Padova.
Da spettatrice della vita quale mi sento ho osservato i cambiamenti, assaggiato sensazioni in punta di lingua, senza permettere che mi arrivasse troppo. Non ancora. Non sono ancora pronta a permettere che la vita mi travolga con tutte le sue implicazioni.
Continuo ad avere voglia di rosso, ma un rosso scuro, più sul bordoux, sul vinaccia, sul cardinale...

sabato 26 dicembre 2009

26 dicembre

Natale è passato in un modo o nell'altro.
Ultimo pranzo oggi e poi si parte per Roma. Tre giorni di stacco finalmente.
Natale è passato ed ora puntiamo a Capodanno

mercoledì 23 dicembre 2009

Miscellanea

- è il 23 dicembre...incredibile
- tra pochi giorni sarò a Roma per la tradizionale festina delle medie, ma quest'anno ci troverò pure una bozza di nipote
- ieri sera ero a Venezia per il tradizionale Natalino
- le sirene di segnalazione dell'acqua alta sono davvero inquientati, sembrano quelle dei bombardamenti e se fanno questo effetti a noi "giovani" figuriamoci a chi c'è stato sotto le bombe
- conosco casa dell'Eleonora davvero da troppi anni
- mi piacciono i regali sotto l'albero
- m'incuriosiscono anche quando li ho impacchettati io
- non vedo l'ora di distribuirli perchè adoro vedere le espressioni di chi li riceve
- la carta da regali, lo scotch ed il nastro non bastano mai
- i biscotti sto giro sono proprio buoni

venerdì 18 dicembre 2009

IL RIDICOLO...


.....noi come al solito lo prendiamo a calci nel culo.
Dicono sia normale, dicono non ci siano anni peggiori di altri, ma lo sembrano solo perchè le cose brutte si concentrano, perchè a quanto pare momenti buoni e cattivi si dovrebbero compensare. Seguendo questo ragionamento e valutando obbiettivamente quest'anno dovrebbe essere in procinto di arrivare un momento meraviglioso tutto concentrato in questi ultimi giorni.
Più realisticamente stringiamo i denti e teniamo duro, il 31 dicembre festeggeremo come vuole la tradizione e per scaramanzia come vogliono anche altre tradizioni. Brucio tutto.
Come atto liberatorio scriverò tutto su di un lungo foglio e brucerò tutto.
Fanculo 2009 e pure al 2008 che non fa male, tanto per ricordare anche a lui che ha fatto schifo.

Però però questo 2009 ci ha dato anche Curzio e Leonardo....un pochino si è fatto perdonare...

p.s. forse è un po' presto per un post sulla fine dell'anno, si nota molto la mia voglia che finisca?

lunedì 14 dicembre 2009

E ALLORA FACCIAMOLA GIRARE.....

....o almeno ci proviamo.
Spero la realtà mantenga le promesse del sito e del personaggio. Comuncazione equina senza menate, senza new age. Solo comunicazione, collaborazione ed equitazione.
Insieme.
Sarebbe bello.
Proviamoci.
Rimontiamo in sella e questa volta sarà americana.

mercoledì 2 dicembre 2009

Dintorni

La Clotze.
Freddo o caldo non importa.
Noi.
Noi attorno ad un tavolo o sotto la tenda.
Con un bicchiere in mano o appoggiati l'un l'altro.
Il piccolo branco raccolto.
Noi.
Noi che abbiamo smesso di esistere da quando non ci sei.
Io che mi sono persa da quando non ci sei.

Ferie

Voglio le ferie dalla mia vita...a chi devo chiederle?

lunedì 30 novembre 2009

Verità e menzogna

Nel mondo di realtà soggettive esiste la menzogna?
Chi può davvero dire di essere sincero quando spesso si mente prima di tutto a se stessi?
Siamo sicuri di volere le risposte alle domande che facciamo? O vogliamo forse che ci si risponda come vorremo?
Non vogliamo forse credere tutti a quello che vogliamo?
Se la realtà non esiste come può esistere al verità?

Non male come lunedì mattina, mi sento molto Carrie Bradshaw

giovedì 26 novembre 2009

Rosso






















E' un periodo molto rosso.....

"li ho già buttati fuori tutti i rossi"

"io no"

sabato 21 novembre 2009

Crollerà, probabilmente no

Le parole mi girano in testa, quelle di questa notte sotto un cielo di nuvole che si avvicinava alla luce, quelle di ieri mattina in una stanza con un vetro.
Parole di uomini in una vita fatta di uomini, tutti diversi e soprattutto con ruoli diversi.
Hanno ragione. Entrambi. Quello che non mi conosce e quello che mi conosce da sempre, sono alla stessa conclusione. Mastico le parole, scompongo le frasi, frammento i concetti in pezzi più piccoli e mi preparo a digerirli aspettando il risultato di tutto questo. Come spesso mi è accaduto mi chiedo dove mi porterà questa strada, che persona diventerò, se mi piacerò.
Questa non è la mia vita, parte di tutto questo sono scelte che altri hanno fatto per me, o le sue conseguenze, ma peggio di tutto, sono scelte che fatto pensando di doverlo fare, pensando fosse la cosa giusta per qualcuno, raccontandomi che lo volevo, che era per me.
Lo schema sbagliato è il mio, non il loro e questo è un buon inizio.
Mi hanno chiesto cosa sarebbe successo se avessi smesso e mi sono resa conto che in un modo o nell'altro se la sarebbero cavata, quindi perchè non lasciare che lo facciano?

lunedì 9 novembre 2009

Sono arrabbiata

Sì sono arrabbiata.
Perchè dovevamo andare a New York a farci una settimana io e lei e non siamo andate.
Perchè non assaggerà la mia zuppa di zucca e patate.
Perchè sento la sua voce che mi dice di fare attenzione che con le prime piogge le strade sono scivolose.
Perchè nessuno mi dice di fare attenzione quando esco di casa.
Perchè non mi ricorda, ogni volta che entro in casa, che devo lavare Gigio.
Perchè non c'è del brodo caldo quando la sera fa troppo freddo.
Perchè non la trovo in cucina la mattina quando rientro dal servizio.
Perchè non ho nessuno con cui fermarmi a chiacchierare quando rientro, sedendomi sul bordo del divano, mentre lei fuma e un po' mi ascolta un po' no.
Perchè l'ora legale è cambiata e non avevo il suo telefono da sistemare.
Perchè sarà San Martino e sarò a casa da sola.
Perchè verrà Natale e non voglio che arrivi.
Perchè scenderò a Roma a festeggiare lei non mi riempirà di domande.
Perchè diventerà "nonna" e non lo sa.
Perchè doveva scendere a Roma con me, magari sarebbe stata la volta buona.
Perchè si spacciava per una donna forte anche se era fragile fragile.
Perchè sembrava altezzosa ed invece era timida timida.
Perchè ho sempre pensato di stare con lei e non con lui.
Perchè, fin da quando ho ricordi, siamo sempre state io e lei. In divano davanti alla tv, con la febbre, nei viaggi all'estero, in montagna d'inverno, fuori a pranzo, in giro per negozi in Sardegna.
Perchè era l'unico genitore che abbia mai avuto, per quanto imperfetto.
Perchè ora sono sola per quanto ne dicano.
Perchè questa lista potrebbe non finire mai ed io sarei comunque incazzata.

sabato 31 ottobre 2009

Voi ci potete credere? Io devo..

Come si sarebbe detto una volta: Ui Uo Ue papà in ospedale.
Il patriarca ieri sulle 11 e qualcosa è caduto in giardino, è andato giù dritto come un fuso mi riferiscono ed ha sbattuto il genitoriale faccione sul selciato. Ero a cinque minuti da casa quando mi hanno chiamato, l'ho trovato nel lago di sangue che mi aspettavo circodanto da operose persone che cercavano di fermarlo.
Diverse garze, alcuni asciugamani e qualche ettolitro di disinfettante dopo ho iniziato a farmi un'idea, niente d'impressionante, ma certo il naso non si fermava e dalla bocca continuava a sputare sangue. Mi arrendo e chiamo il 118, dopotutto erano ben 3 ore che non ne vedevo una e poi vuoi lasciarti sfuggire l'occasione di far lavorare i colleghi?
Pronto soccorso area rossa per sospetta sincope. Fino alle 18 di ieri sera io ed il mio sant'uomo siamo rimasti appollaiati sulle sedie della sala d'aspetto facendo pensa persino al medico che non ha avuto il coraggio di svegliarci quanso siamo crollati. La notte di servizio mieteva le sue vittime.
Finalmente ce lo ricoverano, finalmente arrivano mia cognata, mio fratello & co., finalmente andiamo a casa.

In una sola settimana pronto soccorso veterinario, clinica veterinaria con chirurgia, area rossa del pronto soccorso e reparto di medicina generale, impressiono persino me.

Comunicazione di servizio: Ritrovo al Santo, all'interno davanti alla tomba per una toccatina, successivamente si partirà in pulman per Medjugorie dove sosteremo un paio di giorni. Si proseguirà verso Lourdes per una nuotata nella piscina ed il viaggio avrò Termine a Santiago di Compostela dal quale torneremo a piedi.

mercoledì 28 ottobre 2009

Limiti valicabili e non...

Oggi opereranno Gigio.
Ieri sera Crazy gli ha, letteralmente, cavato un occhio per difendersi.
Crazy ha avuto un presunto episodio cardiaco dopo la lotta ed è la terza volta che succede.
Devo dividere i due maschi o castrare Gigio.
Sempre che la castrazione serva.
Che succeda qualcosa ai miei cani è decisamente più di quanto possa sopportare in questo momento.
Lunedì mattina mi hanno detto che mi trovano bene, che ho fatto un bellissimo percorso di crescita e che ho imparato a ridistribuire le cose per meglio gestirle e che tutto sommato, con quello che sto passando, me la cavo benissimo.
Me lo ha detto chi mi fa Shatzu da anni per cui ha una memoria storica dei miei meridiani.
Oggi non mi sento affatto così, non mi sento in grado di gestire proprio un bel niente, ho solo voglia di vegetare aspettando che tutto passi, non lo farò ovviamente, non posso farlo.
Per favore prendete atto:
- quando dico che sto superando il mio limite non è un modo di dire, voi non potete farci niente, ma almeno cercate di non aggiungermi cose da fare e gestire
- voglio bene a tutti e ringrazio, ma smette di dirmi quello che dovrei o non dovrei fare, come dovrei o non dovrei reagire, come dovrei o non dovrei gestire le situazioni perchè se volete accomodarvi vi lascio tutto il malloppo di cuore e me ne vado in vacanza lontano da qui a rimettere insieme i frammenti della mia emotività.

domenica 25 ottobre 2009

Novembre

Cerco di prapararmi a Novembre, ai primi veri freddi, le giornate uggiose, le nebbie ed i ricordi. Un compleanno che non verrà festeggiato e che si cercherà di non ricordare, il dolce di San Martino che comprerò ugualmente sapendo che mi farà male, ma che ne ho bisogno per non perdermi del tutto. Novembre sarà un mese difficile e, credermi, so quel che dico.

giovedì 22 ottobre 2009

Friend Power

Che strana questa cosa, a volta si dimentica il potere degli amici e non parlo nelle cose importarti, ma anche solo nelle piccolezze.
Non so come ci si abitua a tenersi le cose dentro, a non alzare il telefono e sfogarsi o solo farsi due risate e poi quando capita ti rendi conto di quanto ti è mancato.
Le stesse donne che un tempo passavano ore ed ore al telefono oggi ci sono momenti in cui si sentono sole e senza nessuno che le capisca eppure l'amica di sempre è lì a portata di telefono, pronta come un tempo ad ascoltarti perchè andando avanti sono sempre meno le persone che conoscono il meglio ed il peggio di noi e che ci vogliono comunque bene.
Ci circondiamo di amicizie superficiali buone solo per fare shopping e finisce che questo modello di amicizia lo si applica anche anche alle altre. Eppure siamo comunque tutte qui, l'una intorno all'altra pronte a stringerci.
Ho parlato al femminile, ma la cosa vale anche per gli amici uomini, quei pochi che sono rimasti.
E tenerci talmente tanto ad un'amicizia da avere la voglia e la forza di ricucirla ogni volta che si strappa non lo trovo affatto immaturo e se lo fosse sono felice di essere immatura perchè un mondo di adulti che butta via i rapporti umani sinceri è un mondo di cui non voglio fare parte.

lunedì 19 ottobre 2009

Oktober Test















Esercitazione di Protezione Civile. Fatta anche questa esperienza. Freddo, umido, tende, garage, sonno, disorganizzazione, fame, sete, stanchezza, freddo, irritazioni cutanee.
Amici, nuovi amici, sconosciuti amici, tanta gente che si dava da fare, tanta buona volontà, tanto spirito di volontariato, simulatori, truccatrici, scenari, triage, nidi, cani da ricerca, cani da salvamento, cavalli e cavalieri da ricerca, squadre di recupero, motoseghisti, squadre rischio ambientale, squadre recupero fluviale. Risate, scherzi, un bagno pulito, un letto vero, nervoso, stanchezza, ancora risate, lavoro, lavoro in team, nuove cose, nuove lezioni e vecchie domande.
Come tutte le esperienza ha avuto i suoi pro e contro. Soprattutto mi ha permesso di staccare completamente dalla mia vita per un paio di giorni.

domenica 11 ottobre 2009

Viaggi


Ho deciso che voglio fare un viaggio...un viaggio vero in un posto dove non ci capiterò più.
Non ho voglia di grandi città, ho voglia di paese e posti che raccontino una storia, di una natura popolata di animali che non vedrò mai più, di una foresta o un deserto e se le Svalbard con i suoi orsi bianchi sono forse un po' estreme (ma ci andrei anche subito, però neanche gogoole maps ci zooma sopra) posti come la Libia, L'Ecuador e Galapagos (che fai vai fino a lì e non ci fai un saltino?), l'Islanda o Canada e Groellandia sono raggiungibili.
Strano che una freddolosa come me sia così attirata da paesi freddi.
Quindi aspetto vostri consigli, idee e suggerimenti..voi per farvi un viaggio dove andreste?

martedì 6 ottobre 2009

Avevo in mente un post sulla spiaggia d'inverno con immagini poetiche di nature morte portate a riva, pesci, conchiglie, granchi e spugne e sulle nature vive che la popolano. Anche l'immagine delle orme cancellate dalle onde mi piaceva molto ed ero tutta ispirata nella loro descrizione.
Succedeva domenica, la scorsa domenica.
Oggi è venerdì e la poesia della spiaggia è rimansta, beh da qualche parte nella frenesia di questa settimana. Nuove cose si sono aggiunte e molte si sono perse. Faccio la zia il mattino e mi piace, mi piace passare il tempo con la mia amica che finalmente è tornata se stessa e con la tegolina che mi strizza l'occhio dalle braccia di sua madre. Gran paraculo, ma visti i genitori non mi stupisce.
Ho notato una strana tendenza tra le mie amiche: quelle poche sposate non hanno figli, quelle che convivono sempre più spesso sfornano pargoli. Il matrimonio spesso segue i figli e non vice versa, è davvero un'altra epoca.
Ieri mi è arrivata una telefonata di un'amica in crisi con il fidanzato, profonda crisi, diciamo già alla rottura e mentre la lasciavo sfogare e cercavo di capire se si trattava di un momento o di una frattura definitiva mi sono resa conto che erano anni che non mi trovavo a consolare un'amica.
Nel decennio tra i 20 ed i 30 praticamente non ho fatto altro, per una che si fidanzava almeno un paio di mollavano, tra storie serie e passeggere era tutto un via vai di sentimenti. Ora che ci penso l'amica in questione ai 30 deve ancora arrivarci. Quindi siamo in media e siamo grandi, dobbiamo rassegnarci. O no?

giovedì 1 ottobre 2009

Prima giornata di nebbia, prima giornata uggiosa, prima giornata di ottobre.
Ieri è stata una giornata non facile, giornata in cui un fiume di emozioni a lungo represse ha rotto gli argini della razionalità travolgendomi. Annaspando in quella melma una mano è arrivata a tirarmi su, a farmi prendere fiato, ancora una volta e come sempre, mi ha rimessa in strada indicandomi la direzione. Non che sia facile camminare quando ci si sente così frastornati, ma l'immobilità non serve, non è possibile, addirittura è deleteria.
Prima lezione di yoga nel vecchio cinema del paese, interessante, carina, utile e poi la piacevole sorpresa di trovarci mia nipote, sarà bello farlo insieme, avere una compagnia una volta tanto.
Oggi prima giornata di un lavoro che, da qualche parte dentro me, mi lascia un po'..perplessa. Sarà che mi è stato proposto la prima volta il giorno in cui lei è morta, sarà che è il primo lavoro che mi confermano da mesi. Difficile non mettere in relazione i due avvenimenti. Ma prima del lavoro, che sarà un part-time, devo sbrigare altre incombenze burocratiche legate a lei perchè mentre c'è chi può permettersi il lusso di far finta non sia successo a me toccano i certificati di morte, la burocrazia, le pompe funebri, le scelte, la vista della Sua casa che cambia aspetto, forma, che viene cannibalizzata per essere trasformata nella casa di altri, a me toccano scatoloni con dentro le sue cose e occhi tristi che mi guardano muti chiedendomi perchè tutto questo cambio di abitudini, chiedendomi dov'è la loro nonna. Gigio non mi ha fatto chiudere occhio, ha abbaiato ininterrottamente fino a notte fonda, sarà che questa notte era via anche il nonno e loro erano soli al piano di sotto, sarà che non c'era la radio di papà a coprire i rumori esterni, fattostà che volevo ucciderlo e che per dormire ho dovuto cedere alle gocce di EN. Ogni volta che scendevo trovavo gli occhi tristi della Ola pieni di domande a cui ho risposte che il suo cuore di vecchia cagnetta non può capire o che forse capisce fin troppo bene.
-Salve, la signora Miotto Carla è in casa?
-La signora è deceduta il 09 settembre
-Oh...lei è la figlia?..mi spiace

lunedì 28 settembre 2009

Cinica senza cuore


Gironzolavo su faccialibro attendendo che il C.U.P. mi rispondesse ed incappo in un link di un video. I commenti sono entusiasitici, declamano la delicatezza, la purezza di cuore e l'altruismo dei bimbi. C'è chi ribadisce che bisogna conservare il bambino in noi perchè solo lui è capace di gesti così poetici. Decido di guardarlo. Una tenerissima bimba guarda fuori dalla finestra poi corre in bagno, prende la forbice e si taglia i capelli. Si vede la bimba davantia alla porta di casa dove ci sono mamma, papà e un fratello maggiore con la testa rasata coperta dal cappello. La mamma guarda stupita la bimba con la chioma rovinata e lei offre le sue ciocche al fratello. Su questa scena commovente si chiede il video ed appare il nome di una associazione di ricerca sul cancro.
Rileggo i commenti sotto e qualcosa stride.
E' una pubblicità, con un copione ed una sceneggiatura, qualche ADULTO l'ha pensata per far leva sull'emotività delle persone. Zero meraviglioso e spontaneo gesto di bambina. Non c'è differenza con la pubblicità di un cibo fritto qualsiasi dove i due fratelli se lo dividono.
Nella realtà i fratelli si tirano il cibo e la mamma urla. Nella realtà i bambini malati di cancro che se ne vanno in giro con la testa rasata attirano le prese in giro degli altri bambini, perchè nessuno sa essere più crudele di un ragazzino.
Stronza cinica e senza cuore, ecco me lo dico da sola così vi levo il divertimento.

mercoledì 23 settembre 2009

Aggiornamenti da ieri:
- mi hanno confermato un lavoro, un part-time il pomeriggio che non so ancora quanto mi pagheranno. Me lo hanno proposto il giorno che è mancata mamma. Non so bene perchè ma non riesco a gioirne.
- sto rivedendo drasticamente tutta la mia etica sul lavoro, sono stanca di rinunciare a cose ed essere corretta e non ricevere la stessa correttezza.
- hanno confermato le date per l'Oktober Test (un'esercitazine di Protezione Civile a cui il nostro Capo Campo in Abruzzo ci ha invitati) e non vedo l'ora di rivedere i ragazzi.
- una volta sarei probabilmente andata all'Oktober Fest, altro che esercitazione
- che trovi elettrizzante l'idea di dormire di nuovo in tenda, nel sacco a pelo in una scomoda brandina con altri personaggi forse sconosciuti quanto preoccupante è da 1 a 10 ?
-l'immagine non c'entra nulla con il contenuto del post
-l'immagine mi piace molto

-se notate in me comportamenti più strani del solito o altre cose fuori dall'ordinario (intendo sempre più del solito anche per i miei standard) per favore ditemelo.

martedì 22 settembre 2009

Work

Da tre ore inserisco curriculum, invio mail, mi registro a siti, rispondo a domande su cosa ho fatto, quanto, per quanto tempo e cosa mi piacerebbe fare, per quanto e dove (senza considerare tutti i siti a cui ero già registrata).
Una mole impressionante di dati, un numero considerevole di candidature inviate, il mio curriculum (ovviamente completo di tutti i miei dati anagrafici, recapiti e col cavolo che vi metto pure la foto) gira nel web ovunque ed è stato inviato a, credo, ogni agenzia interinale di Padova e provincia.
Questo ti fa sentire...esposta...e sapete quale sarà il risultato?
Il silenzio.
Perchè forse c'è troppa offerta o sono troppo o troppo poco qualificata, o troppo giovane o troppo vecchia o una cosa qualsiasi...magari perchè hanno già il mio c.v. nei loro database (in realtà inseriscono solo alcune parole chiave praticamente inutili e così l'esperienza e professionalità di una persona si riduce a "impiegata amministravita" e le conoscenze informatiche a "buon uso del pc" e tanti saluti). Non fanno nemmeno più selezione, non hanno idea di chi si celi dietro un foglio elettronico, non valutano la persona, le sue conoscenze o esperienze.
Uno mi ha colpito, al colloquio ci ha tenuto a farmi sapere che mi avrebbe informata qualsiasi fosse stato l'esito perchè non sarebbe stato da azienda seria non comunicare anche in caso di esito negativo. Era giugno, che dite, sono talmente interessante che ne stanno ancora parlando?

lunedì 21 settembre 2009

Arancione e dintorni

Ho bisogno di uno bravo, ma bravo veramente.
Fino a venerdì non volevo fare più servizio per un po', non me la sentivo, mi dispiaceva, ma mi sembrava più forte di me, di non riuscire ad affrontarlo. Alcune persone con cui ne ho parlato hanno cercato di essere comprensive, qualcuno ha semplicemente detto "non c'è motivo per cui tu non voglia o non possa farlo, per cui per me devi solo farlo e caso mai smonti prima...ma non voglio dire niente che tanto sbaglio"..beh suonava un po' così. Sabato davanti alla prospettiva di montare per un attimo mi sono tirata indietro, nascondendomi dietro scuse e, sempre lui, ha commentato "aaahhh anche qui? ricominciamo?". Ho sellato Brian e sono stata felice di averlo fatto, quindi domenica mattina mi sono messa la mia bella divisa ed ho affrontato le 12 ore che mi si stagliavano davanti. Nel tragitto mi sono cullata nell'idea di non essere di 118 il mattino e magari poter così affrontare la giornata con calma. Beh col cazzo.
Mancavano persone per cui il primo S.u.e.m. in partenza è stato mio e la giornata si è rivelata una di quelle in cui non ti fermi mai. Mentre stai entrando in Pronto Soccorso ti chiamano per dirti di muoverti che hai servizi pendenti e tu, al terzo di fila, pensi "ma porco cazzo, non saremo mica l'unico S.U.E.M.??" e no in effetti, sono tutti in quella condizione. La mattina passa in un lampo tra un dolore addominale, un malore ed un incidente, io salto dal S.u.e.m. 1 al 2 e di nuovo all'1.
Finchè salta fuori una culla da fare (si tratta del trasposto di neonati con gravi complicanze o prematuri da trasferire dagli ospedali di provincia ai centri specializzati di Padova o Treviso) ed io non ne avevo mai fatta una. We Wo We gioco delle tre carte mi trovo sostituita in S.u.e.m. ed imbarcata per al culla. L'equipe era composta da un'infermiera dall'aria simpatica ed efficiente ed una dottoressa dall'aria...come dire.."Salvo bambini per vivere". Si muovono con una barella con sopra un'incubatrice ed una serie di attrezzature che rendono quel trabicolo un'unità mobile di rianimazione per neonati. Noi siamo lì di contorno, siamo lì per attaccare spine se ce lo chiedono e per fornire una dotazione doppia di tutto quello che loro già si portano dietro.
Quando arriviamo per prelevare la piccola paziente e vedo al di là del vetro un minuscolo braccino agitarsi dentro la culla termica mi chiedo seriamente che cavolo ci faccio qui.
La bimba ha due giorni ed un pneumotorace, la dottoressa la stabilizza per il trasporto, l'infermiera infila cose minuscole nella bimba e ti rendi conto che questi fanno medicina in miniatura. Il fonendo, gli occhialini dell'ossigeno, gli accessi venosi..tutto minuscolo. Ma lei non è una miniatura, è un piccola creatura che vuole vivere, che si aggrappa con le unghie e con i denti, una creatura che ha fuori dalla porta due giovanissimi ed ansiosissimi genitori che cercano di avere un contegno dignitoso, che cercando di non far vedere quanto sono terrorizzati. Quando tutto è pronto ci mettiamo in moto con passo deciso, ma anche la nostra dottoressa di ferro deve attendere l'ascensore e vede i genitori e questa maschera di professionalità si scioglie in un sorriso mentre li invita a salutare la loro piccolina e riesce ad avere un'aria assolutamente rassicurante pur non dicendo niente. Talmente rassicurante che li convince a non attaccarsi al culo dell'ambulanza, ma di arrivare pure con calma, che non c'è mica fretta. Per un attimo le ho creduto pure io, almeno finchè le porte dell'ascensore non si sono aperte e loro sono schizzate fuori con il loro carico. Il viaggio di ritorno è stato silenzioso, veloce, accompagnato dal suono delle sirene e dalle imprecazioni a mezza voce della dottoressa.
A quel punto erano le quattro passate, il mio tempo di permanenza in sede era di circa 1,5 ore dall 7 del mattino, ero sfinita e con una magnifica sensazione di sudore asciugato addosso. Pensavo di aver già dato per la giornata ed invece è rientrato il S.U.E.M. 1 ed io ho ripreso il mio posto in equipaggio, che per altro è ripartito subito per l'ennesimo giallo della giornata. Così si è fatta sera tra un'indigestione (sì c'è chi prima mangia con imbuto e vanga e poi chiama il 118), un ubriaco e uno scompenso cardiaco con scenata napoletana inclusa.
Però......però ho riso e fatto battute per la maggior parte della giornata, però i servizi sono stati fatti bene ed io avevo ritrovato la mia concentrazione, sono contenta di aver fatto l'esperienza del culla e ieri sera, se pur sfinita, siamo usciti a cena divertendoci.

Certo tornare a casa e non raccontarle i servizi come ho sempre fatto da che faccio soccorso è stata dura, ma l'ho detto a voce altra, sono stata stretta in un abbraccio che valeva più di mille parole e abbiamo fatto passare anche quel momento.

venerdì 18 settembre 2009

Fango

Io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo

sotto un cielo di stelle e di satelliti
tra i colpevoli le vittime e i superstiti
un cane abbaia alla luna
un uomo guarda la sua mano
sembra quella di suo padre
quando da bambino
lo prendeva come niente e lo sollevava su
era bello il panorama visto dall'alto
si gettava sulle cose prima del pensiero
la sua mano era piccina ma afferrava il mondo intero
ora la città è un film straniero senza sottotitoli
le scale da salire sono scivoli, scivoli, scivoli
il ghiaccio sulle cose
la tele dice che le strade son pericolose
ma l'unico pericolo che sento veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
il profumo dei fiori l'odore della città
il suono dei motorini il sapore della pizza
le lacrime di una mamma le idee di uno studente
gli incroci possibili in una piazza
di stare con le antenne alzate verso il cielo
io lo so che non sono solo

io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango

la città un film straniero senza sottotitoli
una pentola che cuoce pezzi di dialoghi
come stai quanto costa che ore sono
che succede che si dice chi ci crede
e allora ci si vede
ci si sente soli dalla parte del bersaglio
e diventi un appestato quando fai uno sbaglio
un cartello di sei metri dice tutto è intorno a te
ma ti guardi intorno e invece non c'è niente
un mondo vecchio che sta insieme solo grazie a quelli che
hanno ancora il coraggio di innamorarsi
e una musica che pompa sangue nelle vene
e che fa venire voglia di svegliarsi e di alzarsi
smettere di lamentarsi
che l'unico pericolo che senti veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
di non riuscire più a sentire niente
il battito di un cuore dentro al petto
la passione che fa crescere un progetto
l'appetito la sete l'evoluzione in atto
l'energia che si scatena in un contatto

io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che nn sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango

e mi fondo con il cielo e con il fango

e mi fondo con il cielo e con il fango


p.s. Grazie a Serena, Denise, Giorgia, Barbra, Sarah, Chiara, Andrea, Matteo, i ragazzi del Club e...ovviamente a Claudio per essere sempre accanto a me, qualsiasi cosa succeda alle nostra vite.

mercoledì 16 settembre 2009

Ripartiamo da un punto qualsiasi trascinata da quella locomotiva di mio padre che non ha rispetto per niente e nessuno che non sia se stesso e per cui va avanti senza battere ciglio, senza esitazioni. Dobbiamo ancora tumularla che lui vuole liberare l'armadio perchè gli serve il posto.
"Sai, nonostante i suoi difetti, to mama a jera utile in casa" riferendosi al fatto che gli faceva compagnia, da mangiare e tutto il resto.

Papà...vaffanculo..di gran cuore.

giovedì 10 settembre 2009

SIGNORE te go trovà! Te go trovà, Signore, nel me bosco in montagna, nele prime viole sui colli, nel vento tepido de primavera che me caressava el viso come la man de na dona. Nei tramonti in Kenia, nela foresta amazzonica, nel mar dei Carabi. Ma te... go trovà anca nela erussion dei vulcani co un sfracelo de morti e la lava che distruzeva tuto: omeni e case… Nei terremoti che massacra dei poari cani, nela cesa in Irpinia incalcà de fedeli sderenà soto le macerie. E nei cancri, e nei urli bestiali dei malà terminali, e nele lagrime dele done sensa speransa. Ti, imbarassà, te pestugni coi piè come un puliero, e te te volti par no vedare. E te te meti la cera ne...le rece. Signore, infinita bontà, tra poco vegnarò a trovarte. E go idea che faremo a bote. Dino Durante (ultimo scritto di Dino) “EL STROLOGO” edizione del 2003

mercoledì 9 settembre 2009

09-09-09


Alla fin fine è così che avviene, un sussulto, lo sguardo che si sposta dal basso all'alto e i respiri che iniziano a mancare...la guardavo per capire se ne avesse fatto ancora uno..uno solo..ma quel che rimaneva del suo torace non si è più mosso e lei è volata via, serena, silenziosa come è sempre stata. E' toccato a me esserle vicino, come nei lunghi pomeriggi davanti alla televisione quando ero ragazzina o nei viaggi in terre lontane io e lei. E' è toccato a sua cognata confortala fino all'ultimo per sopperire la mia incapacità, la cognata con cui ha sempre parlato, legato e a cui mi affidava sin da bambina, così è sempre a lei che è toccato consolarmi come solo un'altra mamma sa fare. E' toccato a Claudio essere lì ad occuparsi di lei come non si è mai tirato indietro dal fare in questi mesi, è lui che lei cercava e voleva per essere spostata, è tra le sue mani che si sentiva al sicuro ed era lì per caso, quasi lo sapesse, per lei e, come sempre, per me.
E' toccato a mio fratello farle da muto guardiano riprendendosi un pochino di quello spazio solo loro e accompagnarla in quel freddo intramezzo.

Ho delle persone meravigliose accanto indipendentemente che ci dividano chilometri o meno, le ringrazio tutte per le parole e, soprattutto, per i silenzi.

Ho una famiglia meravigliosa e, lo ammetto, ogni tanto me lo scordo.
Ma perchè deve essere sempre tutto così dannatamente complicato?????????????

domenica 6 settembre 2009

La sensazione della felpa sulla pelle, il cappuccio tirato su sopra il cappello per proteggersi dall'aria ancora umica di pioggia, il leggero frusciare della giacca a vento che si mescola allo scricchiolio dei sassi sotto le suole, l'aria così umica, carica di odori del bosco. Aria da funghi. Sottobosco bagnato, cortecce umide, aghi gocciolanti.
Dopo tutto questo caldo e sole e sudore è una sensazione maginifica passeggiare così nel sentiero, con calma, senza fretta, con il cane che corre avanti ed indietro ubriaco di odori e poi il bosco finisce e ci lascia questa vista sulla valle e i polmoni ti si aprono ancora di più e rimani lì a guardare con la sensazione di non volertene più andare.

martedì 1 settembre 2009

Forse ho troppe aspettative su questi due giorni.........forse è il disperato bisogno di staccare e recuperare qualche pezzo di me e di noi..........è come si stesse sgretolando tutto tra le mie mani e non potessi fare nulla per evitarlo....ho paura che questa cosa si inghiotta anche me

domenica 30 agosto 2009

Il buongiorno di oggi è stata una telefonata di mamma che diceva: "qui stanno cercando di uccidermi"......ieri invece mi ha ringraziato per il catetere vescicale, ma quando non le ho permesso di strapparlo mi ha detto che ero "vendicativa" .

"La realtà non esiste: è solo un insieme di regole di interpretazione dei nostri sensi...e ridere per non piangere è un ottima cosa"

"...la realtà è relativa e diversa a seconda di chi la vive...e la sua non è meno vera della nostra..giochiamo anche noi ogni tanto forse riusciremo a viverla in maniera migliore.."

Grazie a Roma e Genova per queste loro figlie.

martedì 25 agosto 2009

Dai 2 ai 3 anni

Non sono gli anni di galera che mi hanno dato, è il ritmo della mia vita.
Cosa sto farneticando?
Questo lasso di tempo è quella finestra in cui succede qualcosa che mi porta a cambiare, in un paio di casi a stravolgere, la mia vita. Ha iniziato con il lavoro, poi con gli affetti ed in fine, beh andata e ritorno dalla Sardegna. A marzo saranno tre anni che sono tornata a Padova e qui si parla già di cambiamenti. La situazione che stiamo vivendo ha già cambiato il mio futuro così come lo avevo immaginato, ma sta avendo ripercussioni a cui non avevo pensato fino ad oggi. Quindi si trattasse di cambiare solo piano, casa o città e regione, rimanesse anche tutto apparentemente così, la mia vita cambierà e non posso fare altro che arrendermi e vivere a questo ritmo.

P.S. sono un toro ed i toro sono abitudinari, odio cambiare

P.P.S. sono anche una che ha bisogno sempre di stimoli nuovi e cambiare è sempre un bello stimolo

P.P.P.S. Claudio sarà felice di ricevere le vostre solidali pacche sulle spalle

P.P.P.P.S. No! non è lui che voglio cambiare

lunedì 24 agosto 2009

Lingue o dimensioni diverse

Si fa strada l'altra grande domanda di questi giorni "Ed i medici cosa ti dicono?"
Ed io proprio non capisco, forse do significati diversi alle parole o forse sto vivendo in una specie di dimensione parallela o io il genere umano non lo capisco.
Un tumore diffuso ed aggressivo se la sta divorando con la voracità di un bulimico in crisi, nel giro di tre mesi l'ha ridotta ad uno scheletro con della pelle attaccata addosso, l'abbiamo trasferita in un Hospice (struttura para ospedaliera per le cure palliative, loro non cura e non fanno eutanasia, cercano di rendere accettabile la poca vita che gli rimane ai loro pazienti accompagnandoli verso la fine senza dolori o effetti collaterali) perchè è l'unico posto dove possono darle quello di cui ha bisogno, ma questo non vuol dire che la curino. Sta morendo ed ogni giorno, ora e respiro la avvicinano a quel momento senza scampo.
Quindi COSA MINCHIA DOVREBBE DIRMI IL MEDICO???????????
Sembra che alcune persone rifiutino ostinatamente questa idea, sembra non vogliano capire e quando lo ripeto per l'ennesima volta mi rispondono come se fossi io (o noi) che non voglio curarla, chiedere, fare qualcosa. Ha ragione mio fratello è una specie di veglia funebre dove ogni tanto apre gli occhi, è il decorso naturale di questa malattia e nessuno può farci niente.
Viviamo aspettando che suoni il telefono sempre in bilico tra la speranza che se ne vada in serenità e l'angoscia egoistica di chi non vuol perdere una persona che ama.
Ogni giorno starà un po' peggio e, le auguro presto, morirà.

domenica 23 agosto 2009


Vediamo di far girare questa giornata....spero si mantenga il vento..........spero si porti via un po' di questo peso..........

Le riflessioni migliori mi vengono sempre quando sono lontana da un pc e se ne vanno sempre quando le mani scorrono sulla tastiera....non è destino

giovedì 20 agosto 2009

Ma tu come stai?

Ecco.....per favore smettete di chiedermelo perchè vi rispondo "bene" o altre menate di circostanza ma prima o poi un malcapitato si sentirà rispondere: "esattamente come una che guarda sua madre morire giorno per giorno, secondo te come cazzo sto?" e si sentirà sprofondare ed io mi sentirò in colpa per aver mortificato così un amico. Per cui, per favore, smettetela.
Lo fate per il mio bene e vi ringrazio, ma non affannatevi a trovare le parole giuste da dire, perchè non ce ne sono.
Ho bisogno di qualcosa? Sì, sicuramente, ma non la voglio dalla maggior parte di voi e non perchè non vi voglia bene sia chiaro.
Quando ho bisogno di distrarmi o essere distratta alzo io il telefono....non sforzatevi di distrarmi che tanto rischiate solo di fare peggio.
Sono una stronza intrattabile che non si sa da che parte prendere, lo so, mi volete bene anche per questo.
Consolatevi, poi sarò anche peggio, perchè non sono neanche lontanamente pronta ad affrontare questa cosa.

martedì 18 agosto 2009

Giusto il tempo......


.......di assestarci a casa. Le cose non succedono mai per caso, magari si parte da una cosa insignificante come la richiesta di pannolini con una serie infinita di "coincidenze" ed il risultato è la visita di oggi. Forse, finalmente, con questo parliamo la stessa lingua, forse da lo stesso significato che diamo noi alle parole "qualità della vita", forse questa volta la aiutano veramente nelle uniche cose di cui ha bisogno. Forse.
Non l'ho visto, ma me lo hanno descritto. Dice di vivere di gastro protettori e che quando sente storie così deve aumentare la dose. Immagino bene perché abbia bisogno di gastro protettori, fa un lavoro davvero infame, lui non ha speranza, lui non salva vite umane, le aiuta a morire meglio possibile ed io lo stimo per questo.

venerdì 14 agosto 2009

Oltre la stanchezza mentale ed a buon punto con quella fisica affrontiamo un'altra giornata sperando che la furia riorganizzativa si stia esaurendo.
Lei mi dice di essere così stanca di tutto, la capisco, sono stanca anch'io di avere gente per casa e le abitudini stravolte, a noi piace la quiete e qui invece c'è casino.
Io avrò pure le manie di controllo ed organizzazione, ma c'è invece non sa nemmeno che queste parole esistano....

martedì 11 agosto 2009

Oggi viene a casa...ed un nuovo viaggio ha inizio...

lunedì 10 agosto 2009

Lasciamoli così...accavallati, accartocciati, impastati......

Certe persone hanno due anime..due cuori..due mondi, non c'è scelta da fare, c'è solo consapevolezza ed accettazione.

sabato 8 agosto 2009

Per amore di cronaca.....

......non si fa solo fare le linguine agli scampi, mi trascina anche alle terme lottando contro i miei sensi di colpa, i miei dubbi e perplessità..perchè diciamocelo avevo un assoluto ed urgente bisogno di staccare.
Solo qualche ora......ma il parco con alberi secolari ed i laghi termali con idromassaggi sono stati un vero toccasana, almeno oggi è sembrata una giornata quasi normale in un periodo in cui normalità ha assunto un significato diverso.

Quando chi ti ama ti deve trascinare alle terme un momento prima di strangolarti e consideri un turno in 118 un momento di svago vuol decisamente dire che la tua vita, in questo momento........................................

venerdì 7 agosto 2009

Ma dove lo trovi uno così...

Il mio uomo, per distrarmi dai miei mille pensieri, si è fatto preparare le linguine agli scampi.....


però mi ha fatto trovare la tavola illuminata da candele preparata sotto il pergolo...

martedì 4 agosto 2009

Me ne rendo conto....e quindi?

Ho la mania di tenere tutto sotto controllo e se non lo faccio cado nell'ansia e nel senso di colpa.
Mi considero già brava per resistere all'impulso di ricontrollare le cose che altri mi hanno detto di aver giù fatto o controllato, tipo all'inizio dei turni in ambulanza.
Tendo anche a reprimere parti di me che poi vengono a chiedere il loro giusto tributo. Ogni tanto sfiato come una pentola a pressione, ma lo faccio sempre troppo poco e per periodi troppo brevi.
Me ne rendo conto....e quindi?

domenica 2 agosto 2009

Basta così poco a volte

L'aria immobile, rovente nei suoi 34 gradi, il peso della sella appoggiata al fianco, il bauletto nell'altra mano, cavalli al pascolo davanti a me, spazi aperti intervallati da recinti quasi invisibili, solo loro pacifici e sornioni, immobili nel caldo. Chiamo un nome ed un muso si alza distratto, mi da un'occhiata prima di rimettersi a brucare. Il caldo blocca tutto, anche il tempo, la scuderia sembra vuota poi sento il rumore dell'acqua ed una voce. Saluti, chiacchiere, un'altro muso bagnato che mi guarda perplessa mentre le porgo mezza mela. Lei bruca libera l'erba, come un grosso cane risponde al richiamo della padrona e la segue, lui mi aspetta in paddock, guardingo, attirato dalla mela, ma ben conscio che quella cosa nelle mie mani significa lavoro.
Sembra tutto esageratamente lento mentre gli faccio una doccia rinfrescante e mia nipote mi aggiorna sulle novità, acqua, parole, peli, sporcizia, sudore, caldo, capelli bagnati sotto la pompa.
Pochi giri di campo, qualche esercizio, un paio di saltini e le mie spalle si rilassano, dal mio petto si leva un po' di quel peso accumulato, respiro, finalmente respiro.
L'erba strappata con convinzione, il muso strusciato addosso un po' per grattarsi un po' per coccolarsi, sempre chiacchiere quasi leggere quasi serie e poi verso casa ancora con il peso della sella sul fianco ed il bauletto nell'altra, ancora in mezzo a paddock, musi tuffati nel fieno, sudore e polvere sulla pelle, sana stanchezza nelle membra e leggerezza nel petto....a volte mi dimentico che basta così poco.

sabato 1 agosto 2009

Rincomincio da qui....perchè la testa gira, i pensieri inciampano, incespicano e perchè dargli forma scritta è spesso stato un buon modo di farli smettere o magari di fargli cambiare strada.

Rincomincio da una notte di servizio fatta per non pensare ai miei giorni tutti uguali, scanditi da un ritmo ed una routine che non mi appartengono, iniziati da una di quelle notizie che non avresti mai voluto sentire e che partoriscono situazioni dalla quali vorresti, ma non puoi, scampare.
Una notte afosa e tranquilla, movimentata da un tizio della mia età che ha pensato bene di "procedere a velocità sostenuta" con l'alito che puzzava di vino, con la figlioletta di 2 anni nel seggiolino e di finire contro l'auto di un ragazzo straniero con il furgoncino pieno di materiale.
Il barcollante padre è salito in ambulanza con la figlioletta terrorizzata in braccio, inveendo e bestemmiando, non lasciandosi cinghiare, agitandosi via via. Il ragazzo straniero si è lasciato solo mettere un po' di ghiaccio sulla spalla dolorante, ma non ha voluto venire in ospedale per non lasciare il materiale incustodito, perchè questa mattina doveva andare a lavorare (cose che dubito sia riuscito a fare).
Una notte di servizio come tante dopotutto, una storia come tante, ed il giorno è di nuovo qui con le sue scadenze da rispettare.