venerdì 30 dicembre 2011

Il solito fine anno

Quante volte mi sono ritrovata con questa sensazione appiccicata addosso?
La sensazione della barca che ti si muove sotto, del mare infinito che si rimodella davanti a te, la tensione nella fronte per lo sforzo di avvistare terra.

Roma.
"La cosa che mi dispiace è che quando non ci sarà più papà si perderanno anche i pochi contatti familiari"
"A quel punto perché non ti trasferisci e vieni qui? dalla tua vera famiglia?"
"ahahah mica facile sistemare Rok a Roma!"
"come no? c'è un bellissimo maneggio dietro casa"

Padova.
"Domani mi porti a prendere gli occhiali?"
"ma non ti ci ha portato Ale mercoledì???"
"eh no"

Le cose a farle sono meno complicate di quanto ci aspettiamo, è la nostra mente ad ingigantirle. Forse. Speriamo.

venerdì 9 dicembre 2011

Dai musica suona più forte

Il suono del pianoforte arriva improvviso, le note ti circondano mentre sei voltata a guardare altro, rimani ferma ed immobile per il timore che il musicista smetta di regalarti la sua magia. Senti la musica vibrare intorno a te, accarezzarti le spalle, le braccia, il viso finchè riesce a trovare la strada ed entra, piano piano si fa strada verso quella parte di te. La melodia cambia e le tue emozioni la riconosco anche se la tua mente non trova il titolo, la conosci, ti ha emozionato in passato, ti ha anche ferito, è passato tanto tempo, ora ha il dolce sapore delle cose perdute.
"Perchè mi fissi?"
"perchè a volte mi dimentico di te..di chiederti come va"
"come va...non va bene"
"per cosa credi abbia suonato per te?"
"lo so"

A volte mi chiedo se riprenderò mai contatto con le mie emozioni, se un giorno smetteranno di essere un malestrom informe e tumultuoso che minaccia sempre di tracimare e travolgermi. Mi piacerebbe tornassero ed assere acque limpide, tanto per riassaporarne la sensazione