venerdì 27 agosto 2010

Passato

"Il passato è come certi torurati, duro a morire". Da Baol di Stefano Benni
Una delle mie citazioni preferite, una delle frasi più adatte alla vita.

Nella tua vita di oggi a volte si riaffaccia la tua vita di ieri e la cosa mi sorprende sempre un po'.
Un estraneo evoca momenti della tua infanzia, riporta ricordi appartenuti ad altri, ripercorre la storia della tua famiglia con occhi sognanti persi nella propria giovinezza ed io me ne sto lì e lo lascio fare, pronta, pronta a sentirmi chiedere anche quello che non mi piace. Inizia sempre allo stesso modo, leggendo il mio cognome.
"@@@@?"
"sì"
"ma @@@@ di @@@ quelli dell'impresa????"
"si"
Lo sguardo si apre.
"Figlia di...."
"@@@"
"lei è la figlia di @@@?????"
Occhi spalancati. A questo punto possono succedere due cose.:
-La prima è una sgradevole conversazione dove un estraneo cerca d'impicciarsi degli affari della mia famiglia a caccia di pettegolezzi che ormai non interessano più nessuno, avvoltoi nella vita degli altri.
-La seconda è una gradevole conversazione dove un estraneo racconta con ammirazione quando ha conosciuto mio padre, delle cose fatte insieme (il più delle volte erano ordini di mio padre eseguiti dal mio interlocutore all'epoca dei fatti poco più che ragazzetto), racconta aneddoti (alcuni sentiti mille volte), ritira fuori nomi e luoghi, con il sopracitato sguardo sognante, poi si ridestano e mi chiedono come sta papà, sinceramente interessati.
Oggi, per fortuna, è stata del secondo tipo.
Alcune volte è come fossi morta e rinata molte volte, il passato sembra così lontano da appartenere ad altri.