sabato 5 novembre 2011

L'altro giorno stavo galoppando con Rok in campagna e mi lasciavo trasportare dalla sensazione.
Lo ascoltavo e riflettevo su come stia imparando a conoscerlo, su come la nostra comunicazione si basi sulle sensazioni che mi trasmette, riuscire a prevedere se e quando farà qualcosa perchè si avverte un tremolio sottopelle. Pensavo "è questo che succede con un cavallo tuo", ti conosci.
Non posso fare a meno di ripensare a quando questo non esisteva nella mia vita, a quando andare a montare era un evento, un momento atteso nella settimana, la chimera di poterlo fare tutti i giorni.
Non ci provo nemmeno a provare a spiegare la sensazione di calma, di appartenenza, di casa che mi dia stare con lui. L'esperienza di montarlo a pelo ha fortificato tutto questo, riscoprire un equilibrio diverso per poter ritrovare quello di sempre, sentire ogni suo muscolo muoversi, imparare a conoscre un movimento abituale e riscoprirsi a trottare ed a lavoricchiare come se si avesse la sella....anche se la preoccupazione di fargli male mi trattiene sempre molto dall'osare.
A volte sembra l'unica cosa che mi riesca bene nella vita

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