mercoledì 24 febbraio 2010

Toscana, Umbria e fantasia

La camera era grande, ariosa, arredata con pochi oggetti ma nei posti giusti, come promesso dal sito tanta pace, libri, dvd e musica. Il bagno seguiva lo stesso stile, una panca fatta con una tavola di (credo) ulivo ancorata al muro ed i faretti per illuminare al di sotto, un box doccia e un box per il bagno di vapore. Accenti, aspetti 20 minuti ed il tuo Hamman personale è pronto. Neanche da dire che l'ho provato ancora prima di appoggiare le valige, in fondo la scelta è stata fatta proprio sulla base di questa promessa.
Il vapore caldo che costringe i muscoli ad allentarsi, che ti fa tirare un respiro profondo ed abbassare le spalle è di sicuro un ottimo modo d'iniziare una breve vacanza.
Qualcuno dice che una camera serve solo per dormire e farsi la doccia, ma credo che l'ambiente abbia senza dubbio un suo valore, una camera così ti induce a rilassarti, a prenderti del tempo, accendi la musica e la lasci di sottofondo, curiosi tra i libri a disposizione, tra i dvd, giri, osservi, scruti.
Ci hanno mandato a cena in un'osteria di un paese vicino dove l'oste toscano ha fatto egreggiamente il suo mestiere consigliando cibi e, ovviamente, del buon Chianti. La scoperta dello stufato alla Sangiovannese è stata del tutto gradita al poco schizzinoso palato di Claudio.
Due giorni così, di tranquillità, di silenzio, di stellate ed ulivi.
Assisi è un piccolo gioiello tenuto agreggiamente, siamo stati piuttosto fortunati, il cielo era grigio ed ogni tanto pioveva un po', ma con pochissima gente in giro ci ha permesso di girare ovunque senza code, gente, stress. Visitata in lungo ed in largo con calma, arrampicati fin su sulla rocca e poi su sulle torri per ripidi e strettissimi scalini a chiocciola, mettendo a dura prova il mio senso di vertigine, ma completamente ripagata dalla vista e dall'atmosfera del luogo.
Perugia è una cittadina carina e caotica, una struttura da città medievale con il traffico di un centro urbano moderno. I passaggi pedonali sono praticamente inesistenti come pure i marciapiedi, di sicuro le persone sviluppano l'istinto di sopravvivenza. Vedere Perugia dopo una giornata ad Assisi è di sicuro a discapito della città del cioccolato, il confronto inconscio decreta subito l'antipatia per la cittadina. Si è rifatta il giorno dopo quando sotto un cielo grigio ci ha mostrato la sua piazza e ci ha fatto assaggiare il cioccolato artigianale, ma il traffico ed il caos ci hanno indotto a fuggire verso la più tranquilla Gubbio. Forse la stanchezza, forse il cielo grigio e l'occasionale pioggia hanno un po' compromesso il fascino di questa cittadina. Il panino con la porchetta (anche se ha passeggiato e litigato nel mio stomaco tutto il pomeriggio) ha di sicuro ripagato la strada.
Un lungo giro per gli Appennini ci ha riportato verso casa regalandoci la vista di due splendide cerbiatte stese al pallido sole su di un prato. Il tempo di un paio di foto e sono sparite tra gli alberi con i loro ciuffi bianchi.

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