giovedì 18 febbraio 2010

Ansia

Stai lì con questo peso sullo sterno che non ti lascia e si diffonde nel tuo corpo fino a ricoprire i tuoi pensieri di una patina grigia che non ti fa respirare. Stai lì a tastare ogni pensiero che stai per fare per cercare di capire ed anticipare se aumenterà o meno quella sensazione. Ogni nuovo pensiero può scatenarla o blandirla e tu passi il tuo tempo a controllare la tua mente, guardare bene dove mette "i piedi" per tenerla al sicuro in pensieri confortanti e far sì che l'ansia sia accettabile.
Poi arriva la sera e sai che il momento prima di dormire è il peggiore, perchè hai meno controllo sulla tua mente e lei ti scapperà per infilarsi proprio lì, lì dove l'ansia è più acuta. Studi degli espedienti, ti addormenti davanti alla TV perchè il rumore di fondo incatena i tuoi pensieri finchè non sopraggiunge il sonno o t'imbottisci di valeriana ed aspetti faccia effetto, ma comunque ad un certo punto della notte lei, l'ansia, ti sveglierà e ti ritrovi nel letto con la bocca dello stomaco chiusa in una morsa, allora lo cerchi nel letto, ti appiattisci lungo il suo corpo, cerchi di aderire alla sua schiena il più possibile, sapendo che quel calore ti placherà un po', sapendo che ti regalerà qualche altra ora di sonno.
Poi un giorno, all'improvviso passa. Un pensiero inafferrabile la fa sparire e cerchi di goderti quei giorni fino al suo ritorno.

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