giovedì 1 luglio 2010

Reining

Primi timidi passi in questa disciplina, Gian dice che abbiamo 9 mesi per prepararci alle gare, io lo lascio dire pensando che 9 mesi sono tantissimi e chissà se ci arrivermo mai in gara, ma vederlo così..vivo, con gli occhi che gli brillano di entusiasmo e la voce febbrile di chi progetta, immagina, studia....chi ha il coraggi di dirgli niente?
Io intanto cerco di capire questa lingua nuova dove tutto quello che conosco è messo in discussione, si fa tutto quello che io non sono abitatuata a fare. Il cavallo, lui fa, tu prima glielo spieghi e poi lasci che lo faccia, molla le mani, molla le gambe, molla tutto, tu sei lì solo per sostenerlo, perdi il controllo solo per scoprire il controllo assoluto. Una forma che non conosco di binomio cavallo/cavaliere, un modo totale, armonico, profondo di essere insieme. Nel salto ti dai coraggio a vicenda, come due guerrieri che si tengono per mano per volare, dove i cuori che devono andare di là sono due. Il reining è stabilità e controllo, momento di spinta assoluta e momenti di immobilità, tutto in serenità, nessuna tensione, cavallo e cavaliere come unica entità, fusi insieme.

Rok si trasforma quando lavoriamo, si mette serio, concentrato, sparisce il puledrotto che c'è in lui e sta lì, con le orecchie rivolte a me, in attesa d'istruzioni....istruzioni che gli arrivano confuse da me che non so ancora bene che fare, poi Gian lo monta 3 minuti, un reiner che fa la sua magia ed il giorno dopo se rifai lo stesso esercizio che gli ha "spiegato" lui Rok lo esegue in modo perfetto, nonostante le mie inscurezze, nonostante me in sella e vedo il mio istruttore innamorato del mio cavallo, il mio cavallo che sembra interamente se stesso mentre lo fa ed io che m'innamoro di lui (del cavallo non dell'istruttore) ogni volta di più e penso che forse 9 mesi non sono poi così lunghi e che magari un giorno potrò dire che Rok e Gian mi hanno insegnato ad essere una reiner con tutto l'orgoglio che ho.

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